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TAC Cone Beam (imaging 3D e basse radiazioni)

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La TAC Cone Beam rappresenta la svolta per la diagnostica dentale e maxillo-facciale: grazie al fascio conico, è possibile ottenere immagini tridimensionali ad altissima risoluzione del massiccio facciale e delle arcate dentarie in un’unica rapida scansione, con una…

Indice dei Contenuti di TAC Cone Beam (imaging 3D e basse radiazioni)

La TAC Cone Beam rappresenta la svolta per la diagnostica dentale e maxillo-facciale: grazie al fascio conico, è possibile ottenere immagini tridimensionali ad altissima risoluzione del massiccio facciale e delle arcate dentarie in un’unica rapida scansione, con una dose di radiazioni sensibilmente inferiore rispetto alle TAC tradizionali. Questo articolo esplora in dettaglio i benefici clinici, la procedura, i costi e le indicazioni principali per sfruttare al meglio la TAC Cone Beam.

TAC Cone Beam: Quali Vantaggi Offre Rispetto alla TAC Tradizionale? 

TAC Cone Beam1

  • Copertura completa con una sola rotazione

    • Il fascio conico acquisisce l’intera area di interesse (arcata superiore, inferiore o massiccio facciale) in un unico giro di 360°, evitando ripetute esposizioni radiogene.

    • Riduce il rischio di artefatti da movimento e migliora la qualità delle ricostruzioni multiplanari (MPR).

  • Risoluzione spaziale elevata per immagini 3D nitide

    • Voxel isotropici da 0,09 a 0,4 mm garantiscono un rapporto 1:1 con l’anatomia reale, fondamentale per il posizionamento preciso degli impianti.

    • Dettagli finissimi nelle scansioni dentali e del nervo alveolare, utili in ortodonzia, endodonzia e studio dell’ATM.

  • Riduzione significativa della dose di raggi X

    • Forma conica del fascio e protocollo a esposizione pulsata limitano l’irradiazione rispetto alla TAC multistrato.

    • Dose efficace variabile tra 34 µSv (piccoli volumi dento-alveolari) e 1079 µSv (grandi volumi cranio-facciali), fino a 50 volte inferiore rispetto a una TAC convenzionale.

  • Minor tempo di acquisizione e maggior comfort

    • Scansione brevissima (10–40 secondi) senza necessità di iniezione di mezzo di contrasto.

    • Macchinario aperto, paziente in piedi o seduto, senza sensazione di claustrofobia e con supporti per stabilizzare la testa.

In che modo il fascio conico migliora la nitidezza? 

  • Analisi del rapporto 1:1 tra voxel e anatomia reale per misurazioni precise di altezza e spessore osseo.

  • Effetti di una risoluzione spaziale fino a 0,09 mm nell’identificazione di microfratture e canali radicolari.

  • Confronto con le TAC convenzionali a ventaglio, che richiedono più rotazioni e producono immagini con sovrapposizioni anatomiche.

Perché la dose di radiazioni è inferiore? 

  • Spiegazione della forma conica: copertura più ampia in un’unica esposizione rispetto al fascio a ventaglio.

  • Acquisizione in un solo giro di 360° vs. necessità di rotazioni multiple nelle TAC tradizionali.

  • Impiego di protocolli di esposizione pulsata per limitare l’emissione di raggi X ai soli istanti necessari.

Che cos’è la TAC Cone Beam? 

  • Definizione di CBCT (Cone Beam Computed Tomography): tecnologia radiologica 3D che utilizza un fascio di raggi X a forma di cono per acquisire l’intero volume da indagare in un’unica rotazione.

  • Funzione di acquisizione volumetrica 3D con un solo sensore digitale: il tomografo Cone Beam effettua una scansione completa in pochi secondi, raccogliendo dati multidirezionali che vengono poi elaborati da software dedicati.

  • Rapporto 1:1 tra immagini e anatomia, senza bisogno di mezzo di contrasto: ogni voxel acquisito corrisponde esattamente a una porzione anatomica reale, garantendo misurazioni precise di altezza e spessore osseo per implantologia e pianificazione chirurgica.

  • Applicazioni principali in ambito odontoiatrico e maxillo-facciale:

    • Studio di denti inclusi, soprannumerari e anomalie dento-alveolari

    • Valutazione pre- e post-trattamento delle lesioni apicali in endodonzia

    • Pianificazione digitale di interventi implantoprotesici con guida chirurgica

    • Analisi delle patologie a carico dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM)

    • Esame del massiccio facciale e seni paranasali in otorinolaringoiatria pediatrica e adulta

La TAC Cone Beam (o CBCT) si distingue dalla TAC tradizionale perché sfrutta un unico sensore digitale che ruota attorno al paziente, evitando numerose rotazioni multiple e riducendo così la dose di radiazioni. Grazie alla scansione conico-fascio, è possibile ottenere una visione volumetrica del cranio, delle arcate dentali (superiore e inferiore) e del massiccio facciale, utile per:

  • Arcata superiore: esame di seni mascellari, fossato nasale e supporto per interventi sul massiccio frontale

  • Arcata inferiore: analisi del canale mandibolare, valutazione dell’osso alveolare e preparazione all’estrazione di terzi molari inclusi

La formidabile precisione della CBCT deriva dal rapporto 1:1 tra voxel e anatomia, che permette di:

  • Misurare con accuratezza millimetrica l’altezza e lo spessore osseo

  • Identificare microfratture, granulomi apicali e canalicoli radicolari non visibili con la panoramica 2D

  • Produrre ricostruzioni multiplanari (MPR) nei piani assiale, sagittale e coronale

Non è necessario un mezzo di contrasto per le indagini dentali, e l’esame è ben tollerato grazie alla breve durata (10–40 secondi). Inoltre, pazienti con impianti dentali o materiali protesici possono comunque essere sottoposti a TAC Cone Beam per controlli e follow-up, poiché il fascio conico riduce gli artefatti metallici rispetto alle tecniche convenzionali.

Questo spiega perché la TAC Cone Beam sia ormai uno standard non solo nell’implantologia computer assistita, ma anche in ortodonzia, endodonzia e nello studio delle patologie ossee mascellari, fornendo al clinico informazioni chiare e tridimensionali.

Come funziona la TAC Cone Beam? Procedura e Durata 

TAC Cone Beam2 1


La procedura di TAC Cone Beam sfrutta un sistema di tomografia computerizzata a fascio conico che ruota attorno al paziente per acquisire un’intera area in pochi secondi. Questo approccio garantisce:

  • Scansione 360° o 180°
    In base al campo di vista (FOV) richiesto, il tubo radiogeno compie un unico giro completo di 360° oppure una semirotazione di 180°, raccogliendo simultaneamente tutte le proiezioni necessarie per la ricostruzione volumetrica.

  • Acquisizione di immagini bidimensionali
    Durante la rotazione, il sensore digitale cattura fino a 600 frame, che costituiscono il “projection data” da elaborare.

  • Ricostruzione multiplanare MPR
    Il software dedicato utilizza algoritmi di retroproiezione filtrata per trasformare i dati grezzi in sezioni assiali, sagittali e coronali, e infine in un modello tridimensionale (voxel isotropico).

  • Campo di vista variabile
    È possibile selezionare FOV ridotti (≤5 cm) per arcata dentaria o ATM, medi (5–7 cm) per mascella o mandibola, e ampi (>15 cm) per l’intero massiccio cranio-facciale.

  • Nessuna preparazione richiesta
    Non serve digiuno né somministrazione di mezzo di contrasto; basta rimuovere oggetti metallici da testa e collo.

Come si posiziona il paziente per l’esame? 

  • Postura eretta o seduta
    Il macchinario aperto non richiede la “camicia di Faraday”; il paziente può stare in piedi o comodamente seduto su uno sgabello.

  • Fermi di stabilizzazione
    Testa e mento vengono bloccati con supporti regolabili per evitare micro-movimenti che comprometterebbero la qualità della TAC.

  • Istruzioni su lingua e respirazione
    Il paziente deve mantenere la lingua a contatto con il palato e rimanere fermo durante l’intera scansione; la respirazione può restare regolare, essendo i tempi di esposizione molto brevi.

  • Comfort e comunicazione
    Un interfono consente al tecnico di fornire feedback in tempo reale, rassicurando sul fatto che non si avverte né dolore né calore.

Quanto dura l’esame e come garantire comfort? 

  • Tempi di acquisizione
    La scansione completa richiede in media 10–40 secondi, a seconda del FOV selezionato (arcata inferiore, arcata superiore, massiccio facciale).

  • Ridotta esposizione del paziente
    L’esame brevissimo e i protocolli di esposizione pulsata garantiscono una dose di radiazioni fino a 50 volte inferiore rispetto a una TAC convenzionale.

  • Assenza di dolore e contrazioni
    Non è necessaria anestesia né mezzo di contrasto; la seduta appare totalmente indolore e ben tollerata anche dai pazienti con claustrofobia.

  • Rilassamento e supporto post-esame
    Al termine, il paziente può alzarsi immediatamente e riprendere le normali attività; non sono previste limitazioni o prescrizioni particolari.

Quanto costa la TAC Cone Beam? Tariffe e Rimborsi

  • Fascia di prezzo privata: 100–500 €

    • Il costo di una TAC Cone Beam effettuata privatamente varia in base alla regione, alla struttura e al tipo di apparecchiatura utilizzata.

    • Nelle grandi città e centri specializzati, il prezzo tende verso l’estremità alta (300–500 €), mentre in centri più piccoli o convenzionati può attestarsi intorno ai 100–200 €.

    • La differenza di costo riflette anche il livello di servizio (tempi di consegna referti, accesso a software di pianificazione implantare, comfort della sala esami).

  • Ticket SSN, esenzioni totali/parziali e modalità di prescrizione

    • Se la TAC Cone Beam è prescritta da un medico del Servizio Sanitario Nazionale per specifiche indicazioni (implantologia, patologie maxillo-facciali, follow-up post-chirurgico), è possibile pagare solo il ticket regionale.

    • In alcune regioni il ticket è fissato tra 20 e 50 €, mentre in altre aree può essere zero per esenzioni totali (invalidi civili, oncologici) o ridotto per esenzioni parziali (ISEE sotto soglie specifiche).

    • La prescrizione medica deve riportare la diagnosi e l’indicazione clinica: senza di essa, anche le strutture accreditate possono rifiutare l’esecuzione in convenzione.

  • Possibilità di convenzioni e rimborso in strutture accreditate

    • Numerosi centri di diagnostica per immagini (es. Affidea, MultiMedica, Humanitas) dispongono di convenzioni dirette con il SSN; in questi casi il paziente si presenta con impegnativa regionale e documenti di esenzione.

    • Alcune assicurazioni sanitarie integrative coprono totalmente o parzialmente il costo di una TAC Cone Beam, previa autorizzazione preventiva e raggiungimento di determinati tetti di spesa.

    • Alcuni studi privati offrono pacchetti “all inclusive” che includono esame, refertazione rapida e supporto nella pianificazione implantare digitale, con tariffe scontate per pacchetti multipli o pazienti fidelizzati.

Quanto costa privatamente e con ticket? 

  • Prezzo privato

    • Lista di tariffa intera: 100–500 € in base a tecnologia e città.

    • Opzioni di pagamento rateale o sconti per convenzioni aziendali.

  • Prezzo con ticket SSN

    • Ticket regionale: 20–50 €, con esenzioni totali o parziali previsti per legge.

    • Necessità di impegnativa e documento di esenzione; tempi di attesa generalmente 1–3 giorni.

Quando è mutuabile e quali esenzioni esistono? 

  • Mutuabilità SSN

    • Indicazioni cliniche consentite: pianificazione implantologica, valutazione post-operatoria, diagnosi di patologie ossee e sinusali.

    • Prescrizione necessaria: diagnosi, motivazione, firma del medico SSN.

  • Esenzioni

    • Esenzione totale: invalidi civili, oncologici, pazienti in età evolutiva con linee guida regionali.

    • Esenzione parziale: ISEE sotto soglie, patologie croniche; verifica presso ASL di competenza.

Quali radiazioni comporta la TAC Cone Beam? 


La TAC Cone Beam è sempre stata apprezzata per la qualità delle immagini 3D e il ridotto tempo di esposizione, ma cosa significa in termini di radiazioni per il paziente? A differenza delle TAC multistrato tradizionali, che possono esporre a dosi elevate, la CBCT sfrutta protocolli e tecnologie che ne minimizzano l’impatto radiogeno.

  • Riduzione complessiva dell’esposizione grazie all’uso di un fascio conico e all’acquisizione in un unico giro, evitando multipli passaggi radiogeni.

  • Dose efficace variabile in funzione del campo di vista (FOV): per piccoli volumi dento-alveolari si va da 34 a 652 µSv; per grandi volumi cranio-facciali si raggiungono 30–1079 µSv, numeri contenuti rispetto ai 2000–3000 µSv di una TAC multistrato standard.

  • Miglior rapporto segnale/disturbo: l’elevata risoluzione spaziale riduce la necessità di proiezioni aggiuntive, garantendo immagini nitide con un’eterogeneità di radiazione minore.

  • Massima personalizzazione dei parametri di scansione (mA, kV, tempo di esposizione) in base alle esigenze cliniche e all’anatomia del paziente.

Dose rispetto a TAC convenzionale e radiografie 2D 

  • TAC multistrato: esposizione media di 2000–3000 µSv per esame del cranio, fino a 10 volte superiore rispetto alla CBCT.

  • Radiografie panoramiche e intraorali 2D: dosi efficaci molto basse (1–30 µSv), ma con informazioni bidimensionali limitate; la CBCT si colloca in una fascia intermedia, offrendo 3D con una radiazione moderata (34–1079 µSv).

  • Ottimizzazione del FOV: selezionando un campo di vista calibrato sull’arcata superiore o inferiore, è possibile mantenere la dose ai livelli minimi indispensabili per la diagnosi.

Linee guida e limiti per l’età evolutiva

  • Raccomandazioni ministeriali: le “Linee guida nazionali per la diagnostica radiologica odontoiatrica in età evolutiva” prescrivono l’uso di CBCT solo quando le indagini convenzionali non forniscono risposte diagnostiche sufficienti.

  • Registrazione delle esposizioni: è consigliato mantenere un registro dettagliato delle dosi cumulative per ogni bambino o adolescente, in modo da valutare rischio/beneficio per future prescrizioni.

  • Adeguamento dei protocolli: per i pazienti in crescita si prediligono volumi ridotti (≤5 cm), tempi di esposizione più brevi e protocolli pulsati per minimizzare l’irradiazione.

  • Follow-up responsabile: valutazioni periodiche e limitazione delle scansioni CBCT ai casi clinicamente necessari, riducendo l’esposizione non indispensabile.

In quali casi è indicata la TAC Cone Beam? 

TAC Cone Beam3

  • La TAC Cone Beam è indicata ogni volta che si richiede una diagnosi precisa e tridimensionale delle strutture dentali e mascellari, superando i limiti delle indagini 2D.

  • Viene prescritta quando le radiografie tradizionali (panoramica, endorali) non forniscono informazioni sufficienti per la pianificazione terapeutica.

  • È fondamentale per valutare la qualità e quantità ossea prima di un intervento di implantologia dentale: per questo motivo, spesso ci si chiede “È necessario fare una TAC prima di un impianto dentale?”

  • Risulta essenziale in ortodonzia nei casi complessi: denti inclusi, ectopici o soprannumerari, quando svolgere un semplice telecranio non basta.

  • È raccomandata in endodonzia per valutare lesioni apicali non visibili in 2D e per il follow-up post-trattamento.

  • Lo studio della articolazione temporo-mandibolare (ATM) trova nella CBCT uno strumento insostituibile per analizzare anomalie e patologie degenerative.

  • Viene impiegata anche per investigare patologie ossee del massiccio facciale (cisti, neoplasie, osteomielite) e per la programmazione di interventi otorinolaringoiatrici sui seni paranasali.

Indicazioni in implantologia e pianificazione chirurgica 

  • Misurazione di altezza e spessore osseo: la ricostruzione 3D permette di calcolare con precisione millimetrica i volumi ossei disponibili, evitando errori di pianificazione.

  • Simulazioni di posizionamento impianti con software DICOM: grazie ai file DICOM ottenuti dalla CBCT, è possibile utilizzare software di chirurgia guidata per definire l’angolazione e la profondità delle fixture implantari.

  • Valutazione delle strutture nervose e dei seni mascellari: la CBCT identifica la posizione esatta del nervo alveolare inferiore e dei seni paranasali, riducendo il rischio di danni intraoperatori.

  • Verifica post-operatoria: consente di controllare immediatamente esiti e integrazione implantare, evidenziando eventuali complicanze senza ulteriori esposizioni radiogene.

Applicazioni in ortodonzia, endodonzia e studio ATM 

  • Valutazione di denti inclusi, canalicoli radicolari e granulomi apicali: la CBCT svela dettagli impercettibili con radiografie convenzionali, migliorando le decisioni terapeutiche in endodonzia.

  • Studio articolazione temporo-mandibolare: fornisce immagini accurate dei componenti ossei e del disco articolare, utili nella diagnosi di disordini ATM e nella pianificazione di terapie fisiche o chirurgiche.

  • Pianificazione di trattamenti ortodontici complessi: in presenza di denti ritenuti o malposizionati, la TAC Cone Beam assicura una visione completa del palato, dei mascellari e delle arcate dentarie.

  • Identificazione di anomalie cranio-facciali: essenziale nei casi di malformazioni congenite o di patologie scheletriche, per supportare procedure chirurgiche maxillo-facciali e ortognatiche.

Grazie a queste indicazioni, la TAC Cone Beam si conferma lo strumento di elezione quando si richiede una diagnosi approfondita, una pianificazione terapeutica digitale e una gestione efficace delle complicanze.

TAC Cone Beam vs Panoramica e Dentalscan: Quali differenze? 


La TAC Cone Beam si distingue nettamente dai tradizionali esami 2D e dal Dentalscan per tecnologia, qualità delle immagini e dose di radiazioni. Con il fascio conico, la CBCT offre vantaggi fondamentali che condizionano le scelte diagnostiche e terapeutiche in odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale.

  • Dimensione dell’immagine: la panoramica e le radiografie intraorali forniscono una visione bidimensionale (2D), utile per primi accertamenti, ma insufficiente per analisi volumetriche. La TAC Cone Beam, al contrario, crea un modello 3D completo, indispensabile per pianificazioni implantari e studio ATM.

  • Risoluzione e nitidezza: grazie a voxel isotropici di 0,09–0,4 mm, la CBCT consente di identificare dettagli microscopici come microfratture e granulomi apicali, spesso invisibili in 2D.

  • Capacità di manipolazione dei dati: i file DICOM prodotti dalla CBCT possono essere importati in software di chirurgia guidata per simulazioni virtuali, mentre le immagini 2D non permettono ricostruzioni tridimensionali.

  • Esposizione alle radiazioni: la TAC Cone Beam ha una dose efficace contenuta (34–1079 µSv) rispetto alla TAC multistrato (2000–3000 µSv), pur essendo superiore a una semplice panoramica (4–30 µSv).

  • Campi di applicazione: la CBCT è l’unica metodica 3D adatta a casi complessi (pianificazione implantologica, ortodonzia avanzata, indagini ATM), mentre la panoramica e il Dentalscan tradizionale restano esami di primo livello.

Differenze con la panoramica 2D 

  • Visione unica vs ricostruzione volumetrica: la panoramica cattura una sola immagine 2D con sovrapposizioni anatomiche, mentre la CBCT genera sezioni assiali, coronali e sagittali senza sovrapposizioni.

  • Dettaglio dei tessuti: la panoramica evidenzia solo contorni dentali e ossei superficiali; la CBCT mostra la morfologia interna del canale radicolare e la densità ossea con grande precisione.

  • Possibilità di misurazioni: in 2D le misurazioni sono approssimative e soggette a distorsione; con la CBCT ogni distanza e volume può essere misurato con accuratezza millimetrica.

  • Uso di software dedicati: le immagini 2D non supportano la pianificazione digitale; le scansioni 3D possono essere integrate in workflow CAD/CAM per guide chirurgiche.

Confronto con il Dentalscan e dentalscan CBCT

  • Tecnologia del fascio: il Dentalscan tradizionale (TC spirale) utilizza un fascio a ventaglio e richiede più rotazioni, con maggiore dose; la CBCT usa un fascio conico e una sola rotazione, riducendo l’esposizione.

  • Qualità delle ricostruzioni: il Dentalscan non sempre garantisce isotropia del voxel e presenta artefatti ai bordi del FOV; la CBCT offre voxel isotropici e minori artefatti metallici.

  • Flessibilità del FOV: nella CBCT si può limitare il campo di vista all’arcata dentaria o all’intero massiccio facciale, ottimizzando la dose; il Dentalscan ha FOV più rigidi e meno personalizzabili.

  • Manipolazione dei dati: i dati CBCT si prestano a ricostruzioni multiplanari e rendering 3D avanzati, mentre il Dentalscan tradizionale permette soltanto sezioni e panoramiche 2D analoghe alla panoramica standard.

TAC Cone Beam su Arcate Dentali: superiore e inferiore? 

  • La TAC Cone Beam permette di selezionare campi di vista (FOV) mirati alle singole arcate dentali, riducendo al minimo la dose di radiazioni e offrendo ricostruzioni ad alta risoluzione.

  • Per esami sull’arcata superiore, il volume può essere limitato a 5–7 cm, concentrandosi su seni mascellari, fosse nasali e pavimento orbitale, per diagnosi otorinolaringoiatriche e pianificazione di innesti ossei.

  • Per la arcata inferiore, un FOV simile (5–7 cm) incentra l’indagine su mento, corpo mandibolare e canale alveolare, essenziale in implantologia e per evitare lesioni al nervo alveolare inferiore.

  • FOV più ampi (>15 cm) consentono l’acquisizione del massiccio facciale completo, utile in chirurgia maxillo-facciale, ortognatica e per valutare patologie complesse (cisti, neoplasie).

  • L’uso di FOV ridotti per arcata dentaria incrementa la risoluzione spaziale e minimizza la dose (34–200 µSv), mentre FOV estesi richiedono una radiazione leggermente superiore (200–1079 µSv) ma mantengono parametri sicuri.

  • Grazie ai voxel isotropici da 0,09–0,4 mm, il clinico può misurare con precisione millimetrica la quantità di osso disponibile in arcata superiore o inferiore, ottimizzando il posizionamento degli impianti.

  • La possibilità di eseguire la TAC Cone Beam su arcata superiore e inferiore in seduta unica riduce i tempi di attesa e facilita il follow-up immediato, garantendo un approccio integrato alle strutture dento-alveolari.

Quando eseguire l’esame sull’arcata superiore?

  • Quando si valuta la necessità di innesti ossei nei seni mascellari per rialzo del pavimento mascellare in implantologia.

  • In presenza di patologie sinusali o problemi respiratori, per studiare i seni mascellari e individuare eventuali cisti o ispessimenti mucosi.

  • Per la programmazione di interventi di chirurgia ortognatica sul massiccio frontale, visualizzando dettagliatamente le ossa nasali e il pavimento orbitale.

  • Quando servono ricostruzioni cefalometriche 3D che integrino ortopantomografia e telecranio per esami ortodontici complessi, soprattutto in età evolutiva.

  • Nel monitoraggio dopo interventi chirurgici ENT (otorinolaringoiatri), per verificare la corretta risposta anatomica e individuare eventuali recidive.

Quando eseguire l’esame sull’arcata inferiore? 

  • Prima di estrazioni complesse di terzi molari inclusi, per valutare il decorso del nervo alveolare inferiore e ridurre il rischio di danni neurologici.

  • In implantologia mandibolare, per misurare altezza e spessore osseo e scegliere la lunghezza e il diametro ottimali dell’impianto.

  • Per indagini endodontiche avanzate su canalicoli radicolari e granulomi apicali, quando le radiografie 2D non sono esaustive.

  • Nel follow-up post-operatorio di rigenerazione ossea o innesti, per controllare l’integrazione del materiale osteoconduttore.

  • In caso di sospette fratture mandibolari o patologie ossee (osteomielite, neoplasie), per ottenere immagini multiplanari senza sovrapposizioni.

Domande frequenti su ‘TAC Cone Beam’ 

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In quest’ultima sezione raccogliamo le domande più frequenti che i pazienti e i professionisti del settore si pongono riguardo alla TAC Cone Beam. Questi quesiti sono stati selezionati perché riflettono le necessità informative più comuni, finalizzate a orientare nella scelta dell’esame, nella comprensione dei costi e delle indicazioni cliniche, e a chiarire eventuali dubbi sull’efficacia di questa metodologia innovativa. La TAC Cone Beam, grazie alla possibilità di ottenere immagini tridimensionali ad alta risoluzione con un’unica rotazione del fascio conico, rappresenta oggi uno standard nella diagnostica dentale e maxillo-facciale. Tuttavia, molti professionisti e pazienti desiderano avere chiarezza sui dettagli pratici: dal rapporto qualità-dose fino alle diverse applicazioni cliniche. In particolare, chi si approccia per la prima volta a questo esame molecolare si interroga su aspetti come i costi reali, le procedure di prenotazione, la copertura SSN e private, nonché sull’effettiva utilità della Cone Beam in specifici contesti terapeutici. Inoltre, la crescente disponibilità di apparecchiature CBCT in studi odontoiatrici, centri specialistici e ospedali accreditati ha reso essenziale fornire risposte precise sul rapporto tra radiazioni somministrate e benefici diagnostici, specialmente nei casi di implantologia computer-assistita, ortodonzia avanzata, indagini endodontiche e valutazioni dell’articolazione temporo-mandibolare. Qui di seguito riportiamo due delle domande che più di frequente emergono durante le consulenze odontoiatriche e le visite specialistiche, offrendo una panoramica sui punti chiave da tenere in considerazione prima di sottoporsi all’esame.

Quanto costa la TAC Cone Beam? 

Il prezzo di una TAC Cone Beam può variare sensibilmente in base a diversi fattori: tipologia di struttura (privata o convenzionata), regione di erogazione, entità del campo di vista (FOV) richiesto e presenza di convenzioni SSN o assicurazioni integrative. Di seguito una panoramica dettagliata per orientarsi tra le fasce tariffarie e le modalità di rimborso:

  • Fasce di prezzo in ambito privato

    • Una TAC Cone Beam eseguita in regime privato ha un costo medio compreso tra 100 e 500 €. Nelle grandi città, con apparecchiature di ultima generazione e refertazione rapida (es. CBCT 3D con software di pianificazione implantare), si tende verso la fascia alta (300–500 €).

    • In centri diagnostici e studi odontoiatrici di medie dimensioni o nelle province meno popolose, le tariffe possono essere più contenute (100–200 €), soprattutto se l’esame è limitato a FOV ridotti (solo arcata dentaria).

    • Alcuni centri offrono sconti per pazienti fidelizzati, pacchetti multipli o convenzioni aziendali che possono ridurre il prezzo del 10–20%.

  • Costo con ticket SSN in strutture accreditate

    • Quando la TAC Cone Beam è prescritta dal medico del Servizio Sanitario Nazionale, il paziente paga soltanto il ticket regionale, solitamente fissato tra 20 e 50 €, a seconda delle delibere regionali.

    • Pazienti con esenzione totale (invalidità civile, patologie oncologiche, età evolutiva con linee guida dedicate) non sostengono alcun costo.

    • Pazienti con esenzione parziale o con ISEE sotto soglie specifiche pagano un ticket ridotto, a volte inferiore a 20 €, purché presentino la documentazione richiesta.

  • Mutuabilità e requisiti per il rimborso

    • La mutuabilità dipende dall’indicazione clinica: è mutuabile in implantologia pre-operatoria, in casi di patologie ossee del massiccio facciale, nella valutazione post-chirurgica e nello studio dell’articolazione temporo-mandibolare.

    • Serve un’impegnativa SSN con diagnosi e codice di esenzione; senza di essa, anche le strutture convenzionate non possono applicare il ticket.

    • Il rimborso SSN è possibile solo in strutture pubbliche o private accreditate; per le convenzioni telefonare o consultare il sito della ASL di riferimento.

  • Assicurazioni sanitarie e convenzioni integrative

    • Molte polizze sanitarie integrative coprono in parte o totalmente la spesa per la TAC Cone Beam, fino a un massimale annuale predeterminato.

    • Prima di prenotare, è consigliabile verificare con la compagnia l’ambito di copertura, le modalità di autorizzazione preventiva e l’eventuale franchigia.

  • Modalità di prenotazione e tempi di esecuzione

    • In privato, la prenotazione è spesso immediata: basta chiamare o compilare un form online, con esecuzione dell’esame entro 1–2 giorni lavorativi.

    • Con ticket SSN, i tempi possono variare da 1 a 3 giorni a seconda della disponibilità della struttura accreditata.

    • Al momento dell’appuntamento, presentare impegnativa SSN, eventuale esenzione e documenti di identità; il versamento del ticket avviene direttamente in struttura.

In sintesi, il costo di una TAC Cone Beam spazia da poche decine di euro (ticket SSN) a qualche centinaio di euro (regime privato), in relazione a prestazioni aggiuntive (referti rapidi, software di chirurgia guidata) e alle politiche tariffarie regionali o aziendali.

A cosa serve la TAC Cone Beam? 

La TAC Cone Beam è una modalità di imaging radiologico che offre una valutazione tridimensionale dettagliata delle strutture dento‐alveolari e cranio‐facciali, superando i limiti delle radiografie 2D. Questo esame rappresenta un punto di svolta in numerosi ambiti odontoiatrici e chirurgici grazie alla nitidezza delle immagini, alla precisione millimetrica e al minor impatto radiogeno.

In implantologia, la TAC Cone Beam consente di misurare con accuratezza estrema l’altezza e lo spessore dell’osso alveolare, fondamentale per:

  • Pianificare la posizione, l’inclinazione e la profondità degli impianti dentali

  • Valutare il rapporto tra nervo alveolare inferiore e seno mascellare

  • Simulare virtualmente l’intervento con software DICOM e guide chirurgiche

In ortodonzia, si rivela cruciale per:

  • Identificare denti inclusi, soprannumerari o ectopici

  • Analizzare le relazioni tra arcata mascellare, mandibolare e articolazione temporo‐mandibolare

  • Supportare la progettazione di apparecchi ortodontici personalizzati

In endodonzia, la CBCT offre:

  • Rilevazione precoce di lesioni apicali non visibili in 2D

  • Visualizzazione dei canalicoli radicolari e di eventuali fratture radicolari

  • Monitoraggio post‐trattamento per valutare il successo della terapia canalare

Per lo studio dell’articolazione temporo‐mandibolare (ATM), la TAC Cone Beam permette di individuare:

  • Irregolarità morfologiche del condilo e della fossa glenoidea

  • Osteofitosi, erosioni e ankylose artrosica

  • Variazioni dinamiche in fasi di apertura e chiusura della bocca

In ambito otorinolaringoiatrico, specialmente nei pazienti pediatrici:

  • Valuta la morfologia e le patologie dei seni paranasali (cisti, polipi)

  • Supporta interventi endoscopici con ricostruzioni multiplanari

  • Fornisce un esame rapidamente eseguibile senza mezzo di contrasto

La TAC Cone Beam si utilizza inoltre per:

  • Diagnosi di cisti, neoplasie o osteomieliti del massiccio facciale

  • Valutazione pre‐ e post‐operatoria di innesti ossei e rialzi del seno mascellare

  • Indagini su traumi facciali e fratture mandibolari senza sovrapposizioni

Grazie al rapporto 1:1 tra voxel e anatomia reale, ogni scansione restituisce:

  1. Informazioni spaziali accurate, utili per la chirurgia guidata e la modellazione stereolitografica

  2. Ricostruzioni multiplanari (MPR) sui piani assiale, coronale e sagittale

  3. Modelli 3D interattivi per la comunicazione medico‐paziente e per la simulazione del trattamento

In sintesi, la TAC Cone Beam serve a garantire diagnosi precise, pianificazione chirurgica digitale e follow‐up mirati, rappresentando oggi lo standard nella pratica odontoiatrica e maxillo‐facciale avanzata.